sabato 4 aprile 2015

Deserto

4 aprile sabato.

Oggi voglio vedere il deserto saudita.
Non ho il mio fidato Land Cruiser e questa Hunday Accent dell'AVIS
non è esattamente nata per la sabbia.

Ma non è aria di raid desertici; giusto un assaggino.

Nord di Riyadh oltre l'aeroportoc'è il Thumamah National Park.
Dune bellissime di sabbia rossa finissima.



 

Tempeste e discrimini

Mercoledì 1 aprile 
Parte della penisola arabica è stata colpita da una violenta e lunga tempesta di sabbia.


La visibilità è di pochi metri;
giriamo con le mascherine, la città è bloccata, gli aeroporti in stallo.


La finestra della mia camera ha uno spiffero che non si chiude e dopo un po' respiro sabbia.
Trasloco in un'altra stanza dell'albergo.
Cose che capitano quando si vive nel deserto.

Dopo 14 giorni in Italia il rientro già non è facile di suo.
Ma qui ci si mettono anche gli elementi. 
E pure d'impegno, cacchio!

Vabbè.
Nei giorni successivi le cose si rimettono al bello:
prendo un'auto a noleggio per girare un po' i dintorni;
il tempo è bello e caldo quanto basta;
il lavoro va bene;
domenica arriva il mac nuovo;
mi hanno annunciato la partenza per Jeddah per il giorno 16.
Ok. Affrontiamo il WE.

Venerdì
Salam Park.
Un'oasi di verde nell'impossibile traffico della capitale.
Vado a rilassarmi sotto una palma con il mio libro nuovo.




Arrivo alla biglietteria: 
Bigliettaio: (Sguardo strano)
Io: Un biglietto
Bigliettaio: 5 Ryal
Io: (pago)
Bigliettaio: (mi dà il biglietto) E la Lady dov'è?
Io: Quale Lady?
Bigliettaio: La lady!
Io: NON C'E' NESSUNA LADY!
Bigliettaio: (sguardo disgustato) allora non può entrare!
Io: perché?
Bigliettaio: Possono entrare solo le famiglie!
Io: (provo un misto di l'incredulità e vergogna per la mia orrenda condizione)
    Ma è solo un parco pubblico!
Secondo Bigliettaio: (ride a crepapelle) Niente Lady niente parco!
Io: (al secondo bigliettaio) Hai una lady da prestarmi?
Secondo Bigliettaio: (si rotola dalle risate) 
Bigliettaio: mi ridia il biglietto.

Me ne vado con la testa bassa: discriminato perché "uomo solo"
Ma non erano le donne quelle discriminate in Arabia?

Me ne vado al sud verso Al Asha 
un'oasi a palmeto sul Fiume Riyadh
che vale i 40km che servono per raggiungerla. 






Al ritorno:
Ristorante Armeno Libanese 
considerato uno dei migliori della città.
ho saltato il pranzo, mi rifaccio con la cena.

Fila all'ingresso
davanti a me solo gruppi di donne in Abaya nero
e alcuni uomini che coordinano il "traffico"; forse mariti.
Ogni ingresso è preceduto da lunghe discussioni che ovviamente non capisco
ma aspetto il mio turno fiducioso.

Maitre: Buonasera.
Io: Buonasera, sono solo.
Maitre: Ah! mi dispiace!
Io: Perchè?
Maître: Non può entrare.
Io: ma c'è solo quest'ingresso! da dove devo entrare? (nei ristoranti Sauditi ci sono ingressi separati per uomini e donne)
Maître: No guardi, non può proprio entrare.
Io: (mi viene da piangere ma mi trattengo) … Perché!!!!
Maître: E' solo per famiglie.
Io: Tutto il ristorante?
Maître: Si.
Io: (quasi supplicante) Sempre? Tutti i giorni?
Maître: Si. Ma se vuole può venire dalle 1:00 alle 5:00;
Io: Ma io ho fame adesso!

(ho un istinto omicida verso il maître che sogghigna)

sabato 7 marzo 2015

Riyadh skyscrapers

I due primi post di questo blog potrebbero far pensare alla città di Riyadh 
come una città ricca di tradizioni e memoria storica. 
Le cui origini di città carovaniera fortificata 
siano visibili anche nella sua struttura urbana 
oltre che nelle sue restaurate vestigia 

Nulla di tutto questo.

Riyadh è una città i cui grattacieli non si contano più
e continuano a riprodursi in un blob urbanistico totalmente indifferente
alle sua emergenze architettoniche o a semplici esigenze di vita urbana
quale noi europei siamo abituati a pensare.

Il traffico è padrone di questa città
dove tutti, dico tutti girano in macchina
e la costruzione in corso della metropolitana 
viene guardata dai sauditi con un'espressione tra il canzonatorio e lo stupito:
chi mai userà questo strano sistema di trasporto
che pare in altre città del mondo sia diventato quasi indispensabile?

Perché in una città dove ci sono normalmente tra i 45 e i 50 gradi, 
al mattino: 
si esce da una casa dotata di aria condizionata 
si entra in un'auto dotata di aria condizionata
per portarsi in altri luoghi dotati di aria condizionata.
Uscire a piedi in strada anche per percorrere pochi minuti a piedi
sembra, e forse è, una cosa priva di senso.

Questa è Riyadh:

Edifici di grande impatto
come il Four Season o Kingdom Tower
che decisamente fa la sua figura 
soprattutto di sera quando cambia colore continuamente.
Progettato da Richard Tenguerian possiede ascensori che vanno a 180 Km orari 
e uno skybridge in cima di 56 metri di lunghezza a 300 metri da terra.


O decisamente brutti.
Tra questi ci metto il tanto blasonato Al Faisaliyah Center, 
progettato dal grande Norman Foster
estremamente deludente anche dal vivo.


Molti altri sono mediamente belli anche se meno noti
tra questi ci metto Il Hyatt Park Center per esempio
di cui non conosco il progettista


Una curiosità: i primi due grattacieli si trovano 
nella graduatoria dei più alti dell'Arabia saudita
al terzo e quarto posto con 302 e 267 metri rispettivamente.
In pochi anni forse scenderanno sensibilmente nella graduatoria
poiché sono in costruzione almeno una quindicina di altri bestioni
tra cui quello che li surclasserà tutti che è il 
Kingdom Tower di Jeddah
progettato da Adrian Smith e Gordon Gill
con i suoi ben 1007 metri di altezza.


Ognuno può fare le sue considerazioni sull'utilità di certe gare ;-)


sabato 28 febbraio 2015

Quando una sfortuna non è poi così ... sfortunata.

Anche oggi è festa e devo inventarmi qualcosa.

Inoltre non so se potrò avere presto altre occasioni a Riyadh
poi con questo tempo meraviglioso (28 gradi dove ce ne sono solitamente 45 o 50).

Decido di visitare Diriyah o Da'ryyah vabbè sui nomi qua c'è da divertirsi ....  الدرعية‎ . !!!!!
L'antica casa della famiglia reale e poi capitale della prima dinastia saudita fino ai primi del 1800.

Nel 2010 dichiarata UNESCO world Heritage site. 
Un posto di una bellezza imbarazzante.


Il Saad Ibn Saud Palace

  


Ma sono foto di "repertorio" perchè in ordine cronologico:
1 - il primo soggetto all'ingresso degli scavi mi ha malamente cacciato via senza spiegazioni;
2 - il secondo soggetto un pò meno malamente ma più o meno idem;
3 - siccome sono un rompipalle con il tassista ho deciso di andare al posto di polizia per chiedere un permesso di ingresso;
4 - al posto di polizia è andata come vedete dalla foto seguente:


cioè: bevuta di tè su tappeti e cuscini con poliziotti
con annesso selfie (mosso)


5 - scorta dei poliziotti verso il centro di accoglienza e tanta, ma tanta gentilezza e ospitalità.
6 - rinuncio alla fine contento; mi hanno riempito di libri sul sito e dopo altro tè ed aver controllato le tariffe del tassista, mi hanno lasciato andare con la promessa che sarei dovuto tornare.

Purtroppo gli scavi erano in lavorazione e non era comunque consentita la visita.

I sauditi sanno essere splendidi quando vogliono.




venerdì 27 febbraio 2015

Da dove cominciare? Boh ... da oggi?

Una nuova avventura.

Per la verità non sono partito con intenti avventurosi,
ma ... si, forse ci sta anche questo.

Un lungo periodo di vita e lavoro,
in un paese molto particolare: KSA, Kingdom of Saudi Arabia.

Seguire un ordine cronologico può essere un'idea, ma non è detto che sia la migliore.
Io intanto comincio da oggi, anche se qualcosa è già avvenuta in questa nuova ... vabbè "avventura".

--------

Primo giorno di vacanza. Venerdì. Già questo ....

Decido di approfittare subito del tempo che sto trascorrendo a Riyadh,
dato che la mia destinazione finale sarà Jeddah,
e mi cerco un posto da visitare.

Riyadh è una città che definire squallida e impersonale
è volerle fare un complimento.
Ma ogni luogo al mondo, in fondo, da qualche parte,
ha qualcosa di interessante da vedere e vivere.

E Riyadh non fa eccezione.
Eccomi quindi ad AL-DIRA
quartiere sud della città, molto popolare
nel quale esistono ancora alcune vestigia della antica città carovaniera.

la Fortezza di Masmak




l'interno